Translate

venerdì 31 maggio 2013

Filetti di nasello in crosta di patate

Ormai chi mi segue, spero siate in tanti J, sa che amo il pesce fresco, ma sa anche che sono sempre di corsa. La mia vita è come quella famosa frase di Vasco Rossi “La vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”. Quindi a volte mi ritrovo a fare anche io il pesce surgelato che però trovo buono, facile e veloce da cucinare. Questa ricetta deve avermela accennata mia cognata quindi ieri, che ero a corto d’idee per la cena, l’ho perfezionata ed eccola qua.



Ingredienti per 3 persone

Una confezione di filetti di nasello da 400 gr
2 patate
1 rametto di rosmarino
1 spruzzatina di aglio in polvere
3 cucchiai di olio evo
Sale

Preparazione


Accendete il forno a 200 gradi. Tagliate le patate a fette sottili con una mandolina e fate sbollentare in acqua bollente per 3 minuti. Mettete in una pirofila 2 cucchiai di olio e l’aglio poi i filetti. Sopra allineate le fette di patate, aggiungete, un cucchiaio di olio a filo, il rosmarino e il sale e fate cuocere in forno per 30 minuti. Negli ultimi 5 minuti girate il forno sulla funzione grill così le patate verranno dorate, ma non lasciatelo troppo altrimenti finirete per bruciarle.

giovedì 30 maggio 2013

Polpette al basilico


Adoro il basilico tanto che lo mangerei anche a colazione. Scherzo! Il suo profumo mi inebria ogni volta che entro in cucina per cui ho deciso di metterlo anche nelle polpette. In realtà volevo farle alla rucola, come le avevo lette su una ricetta pubblicata su un giornale, poi la rucola è finita così sono stata costretta ad usare queste deliziose foglie verdi così aromatiche e deliziose che però, sembra,  facciano anche bene. Pensate che si dice siano ottime per digerire, per curare gli stati di ansia, il nervosismo, l’insonnia e la bronchite.



Ingredienti per 12 polpettine

300 gr di tritata sceltissima di manzo piemontese
2 uova
1 cucchiaio di parmigiano
4 cucchiai di pan grattato ( 2 per il ripieno, 2 per impanare)
1 cucchiaio di latte
20 foglie di basilico lavate e asciugate
4 cucchiai di olio evo
Sale
Pepe

Preparazione


Sbattere le uova aggiungere la carne, il parmigiano, il basilico (spezzettato con le mani), il pangrattato, il latte il sale e il pepe. Formare delle palline grosse come delle albicocche e passarle nel pangrattato. Poi mettere in una padella qualche cucchiaio di olio evo e far soffriggere da tutti i lati per circa 10 minuti fino a che non siano dorate.

mercoledì 29 maggio 2013

Caserecci con zucchine, salciccia e pomodoro


Di solito quando faccio il sugo per la pasta uso il pomodoro fresco,  lo uso addirittura con la pelle perché mi piace il gusto un po’ aspro che rimane sulla lingua. Ieri però ero rimasta senza pomodori freschi, con una zucchina, un barattolo di polpa pronta e della salciccia. Possiamo quasi dire che gli ingredienti della ricetta si siano scelti da soli o che erano, come dire, obbligati. A me non è rimasto che scegliere le modalità di preparazione del sugo e il tipo di pasta.
Così ho scelto di fare il sugo con la cipolla (perché in questo periodo ci sono le cipolle di Tropea fresche, quelle rosse per capirci), di usare i caserecci e di tagliare la zucchina sottilissima con lo strumento per grattare le carote crude. A volte i piatti migliori nascono proprio dagli avanzi del frigo e questo è uno di quelli.



Ingredienti per 3 persone

250 gr di caserecci
400 gr di polpa a pezzetti
150 gr di salciccia
1 zucchina
Mezza cipolla rossa
3 cucchiai di olio evo

Preparazione

Mettere l’acqua per la pasta.
Tritare la cipolla a pezzettini piccoli, privare la salciccia della pelle (operazione più facile se la fate prima congelare) e tagliare la zucchina. Fare soffriggere la cipolla, aggiungere la salciccia abriciolata
e infine le zucchine. Fare cuocere il tutto per 5 minuti e quando gli ingredienti saranno dorati aggiungere la salsa di pomodoro e far cuocere per altri 5 o 10 minuti. Quando la pasta sarà cotta versare il sugo sulla pasta girare e aggiungere parmigiano grattugiato.

martedì 28 maggio 2013

Omelette con prosciutto e piselli



Perché i francesi e i tedeschi amino tanto questo piatto non è difficile da capire. E’ un panino di uovo ripieno che gìà solo a vederlo impiattato ti risolleva lo spirito. In più è veloce e piace tanto ai bambini, mia figlia vedendolo ha detto che le sembrava che l'uovo sorridesse e ti chiedesse di essere mangiato. Avrei voluto farlo con i funghi ma, siccome non è stagione, non ho trovato gli champignon e non li ho ancora mai dati a mia figlia, ho ripiegato sui piselli. Coraggio tra un po’smetto perché la loro stagione è quasi terminata.



Ingredienti per una persona

2 uova
1 fetta di prosciutto
1 cucchiaio di piselli cotti
2 cucchiai di olio evo
Sale
Pepe

Preparazione

Sbattere le uova appena senza amalgamarle troppo, aggiungere sale e pepe e versare in una padella con olio già caldo. Fare cuocere solo da un lato per 2 o 3 minuti lasciando l’interno un po’crudo. Poi stendere una fetta di prosciutto cotto e i piselli al centro e con una paletta rigirare la frittatina su se stessa.

lunedì 27 maggio 2013

Lonza di maiale con mele e chiodi di garofano



E’ una vita che voglio preparare un arrosto con la frutta e, proprio questa settimana, ho trovato un pezzo di lonza magro, forse troppo magro, che mi ha attirato e convinto a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Non avevo una ricetta, ero solo sicura di voler abbinare alle mele i chiodi di garofano per il semplice motivo che adoro il loro profumo e perché il loro aroma mi evoca ricordi lontani di vin brulè e serate in montagna.
Un’altra cosa di cui ero assolutamente certa era che avrei usato la pentola a pressione perché, come al solito, avevo poco tempo.
Così mi sono buttata e il risultato è stato abbastanza buono perché la salsa era divina, ma la carne forse era troppo cotta. Io l’ho fatta cuocere 30 minuti tornando indietro forse la farei cuocere solo 20 minuti. Perché se anche rimanesse troppo rosata si può sempre riscaldarla in padella con sopra un po’ di salsa, invece cuocendola troppo è rimasta leggermente più secca. Ma si sa in cucina è come nella vita: bisogna sperimentare per capire J.



Ingredienti

850 gr di lonza di maiale
1 mela e mezza (qualità Fuji)
1 cipolla bianca
2 cucchiai di olio evo
1 noce di burro
1 cucchiaio di farina
6 chiodi di garofano
2 bicchieri di acqua o brodo vegetale (comunque leggete sempre le istruzioni della pentola a pressione)

Preparazione

Tagliare le cipolle a pezzi piccoli e, dopo aver sbucciato le mele, togliete il torsolo e farle a fettine sottili. Poi far scaldare olio e burro direttamente nella pentola a pressione poi far soffriggere a fuoco vivace la carne da tutti e quattro i lati senza bucarla (io ho usato 2 cucchiai). Dopo abbassare il fuoco, aggiungere le cipolle e farle soffriggere un poco. Infine aggiungere le mele, i chiodi di garofano e l’acqua. Chiudere la pentola e far cuocere per 20 minuti dal sibilo. Scaduto il tempo spegnete il fuoco e fate raffreddare. Quando l’aria è uscita completamente dalla pentola, aprirla, tirare fuori l’arrosto e tagliarlo a fette.
Per la salsa: frullate il composto rimasto nella pentola a pressione dopo aver tolto i chiodi di garofano. Unite la farina alla salsa della pentola a pressione solo se risultasse troppo liquida.
Infine scaldate la salsa e mettetela sulla carne.

domenica 26 maggio 2013

Orate al cartoccio


Il pesce al cartoccio l’ho mangiato per la prima volta tanti anni fa a casa di mio zio Michele. Avrò avuto circa 10 anni e la cosa che ricordo meglio è che lui non mi aveva pulito il pesce ma l’aveva solo aperto a libro, togliendo la testa e la lisca, e aggiungendo che ero perfettamente in grado di individuare le restanti spine da sola. Poi, aveva avvolto la stagnola intorno al piatto così, mi aveva spiegato, non va persa neanche una goccia della fragranza del pesce e non si sporca il piatto J. Inoltre, aggiungo io, con questa ricetta si sporca anche poco la teglia :-).
Se non siete capaci di pulire il pesce o non avete voglia di farlo potete farvi sfilettare le orate dal vostro pescivendolo ma fatevi lasciare la testa che metterete nel cartoccio insieme ai filetti così il gusto del pesce sarà molto più intenso.



Ingredienti per 3 persone

3 orate già pulite con la testa da circa 300-400 gr l’una
La buccia di mezzo limone
Un cucchiaino di olive taggiasche
3 filetti di  acciuga
Un mazzetto di prezzemolo
3 cucchiai di olio evo
3 fogli di carta d’alluminio

Preparazione
Accendete il forno a 200 gradi.
Nel frullatore ad immersione mettere olive, prezzemolo, 3 filetti di acciuga e l’olio e frullate per qualche minuto. Poi tagliare dei rettangoli di stagnola e posizionare ogni orata con la testa e la coda nella parte più lunga del rettangolo e mettetele una scorza di limone nella pancia e bagnatele con il composto sui due lati e poi chiudete il foglio attorno al pesce dopo aver aggiunto un filo di olio. Infornate per 15-20 minuti.
Sfornate pulite il pesce e servite nella stagnola.

venerdì 24 maggio 2013

Torta di mele, uvetta, mandorle e miele


A casa mia le mele non mancano mai perché, per qualche ragione sconosciuta, da quando abbiamo scoperto la varietà Fuji vengono preferite a qualunque tipo di frutta. E’ come se mio marito e mia figlia applicassero senza volere la regola dei km 0 perché queste mele, pur essendo di specie creata in Alto Adige, vengono coltivate in provincia di Cuneo dal nostro contadino di fiducia il signor Beppe che le vende al mercato di corso Brunelleschi a Torino.Il bello del banco di Beppe è che non ti puoi sbagliare lui ha solo verdura e frutta di stagione coltivata in Piemonte.
Comunque tornando alla ricetta penso che di torte di mele ne esistano infinite varietà così ho cercato di fare degli abbinamenti un po’ diversi anche se l’introduzione del miele nell’impasto ha reso il gusto un po’ forte, cosa che ha fatto impazzire i miei e ha disturbato me. Quindi attenzione, se non amate il gusto del miele diminuitene la dose sostituendola con dello zucchero.



Ingredienti

100 gr di miele agli agrumi
50 gr di zucchero
3 uova
200 gr di farina
30 gr di mandorle spellate e grattugiate
70 gr di uvetta
La buccia grattugiata di mezzo limone
Il succo di un limone spremuto (100 ml)
130 ml di olio di semi di girasole
Una bustina di lievito per dolci

Preparazione

Montare le uova con il miele e lo zucchero, aggiungere la farina setacciata con il lievito, il succo di limone mischiato con l’olio, le mandorle grattugiate, l’uvetta ( mondata in acqua per la mezzora precedente, asciugata e infarinata) e il limone grattugiato. Versare il composto in uno stampo di 20 cm di larghezza ricoperto di carta da forno e infornare a 170 gr per 30 minuti. Una volta sfornata spolverare con zucchero a velo.

giovedì 23 maggio 2013

Spaghetti al pesto di asparagi, olive, capperi e origano


Non so voi ma io ho sempre problemi a far mangiare le verdure a mia figlia, così mi invento dei sughi frullati nel mixer con le cose più strane e gustose per eliminare il gusto dell’ortaggio del giorno e farle mangiare qualche vitamina.
Qualche giorno fa ho fatto i flan di asparagi usando solo le code quindi avevo tutte le punte nel frigo con tanto di brodo. Poi ieri ho comprato la pianta stagionale di basilico proveniente direttamente da Albenga, così ho deciso di unire le due cose unendo anche un po’ di ingredienti che mia figlia adora per il coprire il gusto degli asparagi.



Ingredienti per 2 persone

180 gr di spaghetti
8 foglie di basilico
8 punte di asparago
Un cucchiaio di capperi sott’aceto
Un cucchiaio di olive taggiasche snocciolate sott’olio
Una spruzzata di origano
Un filo d’olio

Preparazione

Mettere a bollire il brodo degli asparagi e un po’ di sale, quando bolle buttare gli spaghetti. Poi inserire tutti gli altri ingredienti  nel frullatore ad immersione, avendo cura che le foglie di basilico siano passate in freezer o in acqua e ghiaccio, e frullare per qualche minuto. Se il composto risulta troppo denso aggiungere un cucchiaio di acqua di cottura della pasta. Quando gli spaghetti sono cotti scolarli, riversarli nella pentola di cottura e versarci sopra il composto girando bene. Guarnire con olive taggiasche snocciolate e basilico 

mercoledì 22 maggio 2013

Frittata di coste e brie


Non amo particolarmente questa verdura che oltre ad essere molto voluminosa e difficile da abbinare ha anche un gusto un po’particolare, ma l’altro giorno sono stata presa da un raptus e l’ho comprata. Forse perché sono già stufa di asparagi e piselli o forse perché guardandola mi è parsa scenografica, fatto sta che dopo quasi una settimana nel frigo ho dovuto affrontarla. Così ho pensato ad una bella frittata con quell’avanzo di brie che sicuramente avrebbe aggiustato il sapore e il risultato è stato veramente buono.



Ingredienti per 3 persone

500 gr di coste ( io ne avevo questa quantità ma ne bastano anche meno)
4 uova
150 gr di brie
Sale
Pepe
3 cucchiai di olio evo

Preparazione

Far bollire le coste per 5, 10 minuti fino a che i gambi risultino teneri. Mentre le coste cuociono sbattere le uova con sale, pepe e il brie a pezzetti. Scolare le coste e dopo averle un po’ raffreddate o fatte raffreddare frullarle nel mixer e unirle al composto delle uova. Ungere una padella e far friggere la frittata per 5 minuti circa per lato. Per una cottura light non mettete olio e infornatela a 180 gradi per 25 minuti circa su un foglio di carta da forno.

martedì 21 maggio 2013

Torta di carote, nocciole e yogurt


Ho letto la ricetta di una torta di carote su un settimanale di cucina ma la ricetta era con mandorle e amaretti. Mi ha colpito l’ingrediente carote ma gli amaretti proprio non mi piacciono così in quel momento l’ho accantonata. Qualche giorno dopo ho visto un pacchetto di nocciole Igp del piemonte nella dispensa e ho pensato che non avevo voglia di fare la classica torta di nocciole e cioccolato; poi mi è tornata in mente la torta di carote e ho unito le due idee. So che non sarò sicuramente stata la prima a fare questo abbinamento però mi è parso comunque particolare anche perché ho deciso di non usare né burro né olio perché pensato che quello delle nocciole sarebbe stato sufficiente e ho aggiunto solo un vasetto di yogurt alla vaniglia.



Ingredienti

2 uova
150 gr di farina 00
150 gr di zucchero
200 gr di carote crude
100 gr di nocciole grattugiate
Una bustina di lievito per dolci

Preparazione

Prima lavare, pelare e grattugiare le carote nel mixer come per mangiarle crude. Poi grattugiare le nocciole nel mixer. Infine mescolare le carote con la metà dello zucchero e metterle da parte. Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere lo yogurt, la farina setacciata con il lievito, le carote e le nocciole. Per finire infornare a 170 gradi per 30 minuti.


lunedì 20 maggio 2013

Seppie ripiene al sugo di pomodoro


Adoro questa ricetta perché mia nonna l’ha preparata per anni la Vigilia di Natale. Appena entravo in casa sua e sentivo l’odore delle seppie misto a quello delle pettole (pasta della pizza fritta nell’olio bollente) per me era festa.

Mi maledico sempre per non essermi segnata l’intero menù tutto a base di pesce,  ma questa ricetta per fortuna la ricordo ancora.

Per anni inoltre mi sono chiesta come mai cucinasse le seppie a dicembre, quando la tradizione popolare dice chiaramente che questi molluschi vanno comprati nei mesi che non contengono la lettera “r”, ma non mi è mai venuto in mente di domandarglielo.



Ingredienti per 3 persone: 

3 seppie medie (o 6 piccole)
3 cucchiai di mollica di pane secca (o pangrattato)
3 cucchiai di formaggio grattugiato,meglio se pecorino romano (io ho usato il parmigiano)
3 uova
700 gr di salsa di pomodoro (perché con il sugo avanzato si può condire la pasta)
Una spruzzata di aglio in polvere
sale e pepe q.b.
3 cucchiai di olio evo

Preparazione

Prima pulire le seppie, oppure comprate le seppie già pulite.
Se volete a tutti i costi lanciarvi in questa avventura procuratevi gli strumenti giusti: guanti, grembiule e bisturi. Ops! Forbici.
Poi staccate il corpo della seppia dalla testa tenendo la sacca ferma con una mano e aiutandovi con le forbici tagliate nei punti dove la testa resta ancorata al corpo e sfilatela, assieme con i tentacoli eliminate  l'intestino e la vescicola con l'inchiostro.
Sciacquate abbondantemente e pelate la sacca afferrandola per un lembo tirando via la pelle, facendo attenzione a non romperla, se avete paura di fare disastri lasciate l’osso dov’è come faceva mia nonna che si limitava ad avvisare i commensali della sua presenza.
Dalla centro della testa eliminate la bocca a becco e gli occhi con le forbici (vi consiglio di farlo dentro il lavandino pieno di acqua tenendo la seppia immersa se non volete ritrovarvi con il viso a macchie come è successo a me).
Sciacquate ancora sotto l' acqua.
In una ciotola mescolate la mollica di pane (io ho usato il pangrattato), il formaggio grattugiato, l'aglio tritato, il prezzemolo tritato, sale e pepe. Poi riempite le sacche a metà con questo composto e usate i tentacoli per chiuderle. Se non stanno ferme chiudete con uno stecchino. Poi mette l’olio in una pentola fate soffriggere le seppie e poi aggiungete la salsa di pomodoro e cuocete per circa un’ora.


Non notate niente? Si mi sono scordata il prezzemolo..:-)

domenica 19 maggio 2013

Lasagne al forno

All'inizio pensavo che la ricetta delle lasagne fosse troppo banale per essere raccontata ed inoltre era tanto che non le cucinavo. Poi, sabato sera avevo gente a cena e le ho preparate alla maniera classica perché avevo fretta e, dovendo fare anche due antipasti, non avevo tempo di elaborare una ricetta più originale.
Inoltre qualche mese fa sul quotidiano “La stampa” mi sono imbattuta nell'interessante storia di questo piatto. 
L’articolo diceva che le lasagne sono “La pasta all'uovo tagliata in grossi quadrati o rettangoli, che si fa bollire e poi si scola, a cui si aggiunge ragù e besciamella disposti a strati su una teglia prima di posizionarli in forno(…).

Le lasagne al forno vengono chiamate anche pasticcio e, a voler andare a ritroso nei secoli, pare che nell'antica Roma esistesse un piatto cucinato in modo analogo, detto proprio lasana (o lasanum), ovvero recipiente, che tra l’altro era uno dei preferiti di Cicerone che poteva mangiarlo anche in età avanzata essendo particolarmente morbido. I Romani le condivano con i legumi ed è grazie ad un anonimo del Trecento che vennero creati gli strati di pasta da farcire con il formaggio. 

La ricetta nella versione tradizionale bolognese prevede la pasta bianca all'uovo e il condimento con ragù, besciamella e Parmigiano- Reggiano; in Umbria si trovano i vincisgrassi, al cui ragù vengono aggiunti fegatini di pollo e animelle; in Liguria al posto del ragù viene utilizzato il pesto senza besciamella ma con patate bollite; cosi come in Veneto,viene utilizzato il radicchio; in Toscana la pasta per la sfoglia si prepara con farina di grano tenero o farro o semola di grano duro miscelata alla farina di castagne. Le tradizioni campana e siciliana preferiscono la ricotta fresca al posto della besciamella e i condimenti vengono arricchiti da uova sode, polpettine di carne fritte, ortaggi e formaggi semiduri(…)”. 


Quindi, benché sia un classico, vi ripropongo la mia versione di questo piatto della tradizione italiana e vi prometto che, per la prossima volta, ne elaborerò una versione più particolare ed inedita.




Ingredienti


Una confezione e mezza di lasagne già pronte sfoglia grezza

300 gr di mozzarella

1 uovo

Per  il ragù

300 gr i carne tritata

300 gr di salciccia

750 ml di passata di pomodoro

½ bicchiere di brodo o vino bianco

1 carota

1 costa di sedano

½ cipolla


Per la besciamella


1 litro di latte parzialmente scremato

70 gr di burro

70 gr di farina

Noce moscata


Preparazione ragù


Far soffriggere carota, sedano e cipolla poi aggiungere la carne e girare per un paio di minuti poi sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco o brodo e aggiungere la salsa. Fare cuocere il tutto a fuoco lento per un’ora.


Preparazione besciamella


Fare sciogliere il burro a fuoco lento poi aggiungere la metà della farina incorporandola a poco a poco e quando diventa colorata aggiungere latte tiepido o a temperatura ambiente continuando  girare con una frusta per 5 minuti circa o fino a che non diventa bella densa alla fine aggiungere sale e una grattata di noce moscata.


Preparazione lasagne


Io unisco il sugo e la besciamella e ci rompo dentro un uovo crudo che mischio all'interno. Poi metto uno strato di sugo sul fondo di una teglia antiaderente. Appoggio due rettangoli di pasta una vicino all'altro e aggiungo la salsa circa due mestoli e mezzo a strato( riempiendo bene anche gli angoli), poi ricopro con uno strato di mozzarella a continuo così facendo 4 o 5 strati (quindi usando 8 o 10 fogli). Sull'ultimo strato oltre alla mozzarella metto anche parmigiano e qualche ricciolo di burro. Infine inforno a 160 gradi per 25 minuti.

sabato 18 maggio 2013

Polpettine di pesce spada e zucchine


Il pesce spada è un alimento ricco di qualità nutritive contiene molte proteine e pochi grassi (121 kcal per 100 gr) ed è ricco di vitamina B 12, fosforo e selenio.
Il suo problema è che essendo un pesce grande a volte è anche ricco di mercurio che non fa propriamente bene ma, avendo un’alimentazione varia e mangiandone a piccole porzioni, si spera non incida troppo.
Il  trancio di pesce spada crudo deve presentarsi roseo e non giallo e toccandolo non deve rimanere l’impronta del dito, inoltre è sempre meglio comprarlo quando è presentato con la testa perché a volte vi sono in commercio pesci che vengono spacciati come pesce spada che in realtà non lo sono.
Tornando a noi navigando sul web ho studiato questa ricetta perché volevo qualcosa di leggero , non fritto, che contenesse verdure e fosse gustoso senza avere troppe calorie e il risultato è questo.



Ingredienti per  12 polpettine

200 gr di pesce spada
150 gr di zucchine
100 gr circa di pan grattato
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
La buccia grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai di olio evo
Una spruzzatina di aglio in polvere
Sale

Preparazione

Accendere il forno a 180 gradi.
Tagliare le zucchine a strisciarelle sottilissime con la lama che nel mixer serve per grattugiare le carote e farle cuocere 5 minuti con un cucchiaio di olio, uno di acqua, una spruzzatina di aglio e sale.
Tagliare con il coltello il pesce spada a dadini e mettere nel mixer il pesce con i capperi, le zucchine e 50 gr circa di pan grattato. Frullare fino a che il composto non diventa ben amalgamato. Poi aprire formare delle
palline passarle nel pangrattato rimasto e disporle su una teglia da forno. Infine, irrorarle con un filo di olio e cuocerle per 15 minuti.

venerdì 17 maggio 2013

Vellutata di piselli con Philadelphia e rapanelli


A volte capita di sentirti giù e di non avere voglia di cucinare, infatti ieri sera ero a corto d’idee così mi sono buttata su un grande classico anche perché i piselli che avevo in frigo stavano andando a male.
Il passato di piselli andrebbe fatto con la panna, ma io ho provato a farlo con il Philadelphia light e il gusto è ottimo. L’idea dei rapanelli forse non a tutti piacerà, ma il contrasto di sapore e di colore ha un suo perché. Ovviamente non li ho cotti e li ho usati solo come decorazione.



Ingredienti per 2 persone

Un kilo di piselli con il baccello (400 gr circa senza)
3 bicchieri di acqua o di brodo
3 cucchiai di Philadelphia light
Mezza cipolla
2 rapanelli
1 cucchiaio di olio evo

Preparazione

Pulire i piselli togliendoli dai baccelli e sciacquandoli in acqua. Nella pentola a pressione far soffriggere la cipolla a pezzetti piccoli, aggiungendo mezzo cucchiaio di acqua, prima che frigga, per non farla bruciare. Poi buttare i piselli e aggiungere l’acqua e far cuocere per 10- 15 minuti dal sibilo. Una volta cotti, far uscire il vapore dalla pentola muovendo con calma la valvola, aprire la pentola, aggiungere il philadelphia e frullare, se si vuole, direttamente nella pentola. Lavare i rapanelli e usarli per decorare.

giovedì 16 maggio 2013

Polpo al pomodoro con cous cous e peperoni


Sabato sera avevo gente a cena. Abbiamo concordato di vederci il giorno stesso e abbiamo deciso di andare a cena fuori. Poi ho aperto il frigo e mi sono ricordata che avevo comprato uno splendido polpo fresco da un kilo.
Così ho pensato che, essendo il polpo con il cous cous un piatto unico, cucinandolo avrei fatto bella figura e non avrei dovuto stare tutta la sera a cucinare.
Questo piatto l’ho mangiato per la prima volta a Torino in un ristorante in centro con vista su una splendida piazza. Era la sera del mio compleanno e io e mio marito eravamo seduti nel dehors in una calda sera d’estate, purtroppo ora hanno tolto la portata dal menù così quando ne ho voglia mi tocca cucinarmela a casa.
Anche il polpo mi ricorda la mia infanzia quando mio padre lo pescava facendo pesca subacquea all’Isola d’Elba.Una  volta pescò un polpo e decise di farmelo  vedere vivo, quindi se l’appoggiò sul polso e fu morso. In realtà il polpo ha una sorta di becco che in fase di pulitura va eliminato come le interiora che si trovano tutte nella testa. Se non avete voglia o tempo, potete comprare un polpo congelato o decongelato che è già pulito ed ottimo lo stesso.



Ingredienti per 4 persone

1 polpo da 1 kg
200 gr circa di cous cous precotto a grana media
1 peperone
1 spruzzata di aglio in polvere
400 ml circa di passata di pomodoro allungata con 2 bicchieri di acqua
3 cucchiai di olio evo
1 noce di burro

Preparazione

Lavate e pulite il polpo e il peperone. Versate l’olio e l’aglio nella pentola a pressione e fate soffriggere il polpo e il peperone per  5 minuti continuando a girare con un cucchiaio di legno. Poi aggiungete il passato di pomodoro con l’acqua facendo attenzione che il polpo ne sia completamente ricoperto, infine chiudete la pentola e cuocete per 30 minuti dal sibilo. Una volta cotto non aprite subito la pentola ma lasciatela raffreddare perché il polpo va fatto raffreddare nella sua acqua di cottura.
Per quanto riguarda il cous cous, vi consiglio di prepararlo pochi minuti prima di servire il piatto seguendo le istruzioni sulla confezione ma, invece di mettere acqua, usate il sugo di cottura del polpo un po’ allungato e mantecate con una noce di burro che, se anche aumenterà le calorie, lo renderà estremamente più gustoso.


mercoledì 15 maggio 2013

Tiramisù alle fragole


Ho capito, ho capito, non volete che vi tedi anche con  la storia del tiramisù, quindi vi dirò solo che se anche si pensa che sia nato a Siena nel 1600 con più probabilità è nato nel Veneto negli anni Sessanta.
Non amo i dolci al cucchiaio quindi fino a quest’anno non avevo mai preparato il tiramisù, però mi rendevo conto che lo ordinavo spesso al ristorante e quando me lo regalavano come dolce ero molto contenta, così ho deciso di prepararlo e ho chiesto ad un’esperta: mia cognata.
La sua ricetta è di quelle cremose con tanto mascarpone rispetto ai biscotti, anche se lei lo fa con il pan di spagna, ma io preferisco farlo con i classici Savoiardi. In più avendo una bimba piccola uso il caffè decaffeinato. In ultimo ,questa volta ho aggiunto l’ingrediente di stagione: le fragole.
Anche se si stenta a crederlo essendo un dolce che non va cotto è veramente velocissimo da preparare e piace quasi a tutti. Occhio solo che le uova siano fresche.



Ingredienti

300 gr di mascarpone
3 uova intere
3 cucchiai di zucchero
Savoiardi dipende dalla teglia e dalla marca ma circa una confezione io ne ho usati una ventina
Cacao amaro q.b.
Fragole q.b. ( io ne ho usate 250 gr)
1 caffettiera da 4 di caffè ( per savoiardi poco imbevuti)

Preparazione

Sbattete i tuorli con con lo zucchero e aggiungere piano piano il mascarpone. Mi raccomando usate le fruste elettriche altrimenti il mascarpone non si scioglie bene e rimane tutto a grumi (parlo per esperienza personale, perchè ho provato a farlo con il cucchiaio). Montate gli albumi a neve e incorporateli al composto muovendo un cucchiaio dal basso verso l'alto. Tagliate a fettine le fragole; mi raccomando non mettete né zucchero né limone sulle fragole perché qualsiasi sostanza le cuoce e le rende molli, se sono fresche resistono bene da sole, al naturale. Poi scegliete una teglia di ceramica o vetro un po’ alta sui lati (non come ho fatto io che, non trovando quella giusta, ne ho scelta una bassa e mi sono venuti solo 2 strati) ed iniziate a fare gli strati mettendo il caffè in un piatto e girandovi dentro i savoiardi senza bagnarli troppo. Se volete un dolce più cremoso mettete della crema anche sul  fondo alla teglia (e sostituite la metà del mascarpone con panna montata), in caso contrario iniziate con i savoiardi aggiungete la crema e sopra appoggiatevi le fragole. Nell’ultimo strato dopo aver appoggiato la crema, spolverizzare con il cacao e aggiungere un ultimo strato di fragole.
Tenete conto che le dosi date dipendono dagli strati che volete fare, le mie sono un po’ scarse perché di solito se ne fanno 3 strati e io ne ho fatti due..

martedì 14 maggio 2013

Spaghetti fave, pecorino e mandorle


Ieri ho comprato le fave nonostante non le ami particolarmente. In realtà detesto quelle secche ma siccome queste erano fresche e di stagione dopo anni di astinenza, ho deciso di provare..
Da poco leggendo La stampa ho scoperto che le fave, originarie dell’Africa settentrionale e della Cina, erano usate come alimento da Egizi, Greci e Romani: tra questi ultimi, soprattutto, ebbero un grande successo mangiate anche crude insieme al baccello. Si dice che i Fabi, una delle famiglie più importanti della storia di Roma, presero il nome proprio dalla fava. Nel corso dei secoli, però, l’importanza delle fave venne soppiantata dall’arrivo del più versatile fagiolo e con il declino divenne uno dei cibi dei poveri. In Grecia venivano usate in politica nelle votazioni, per confermare un eventuale progetto di legge: le fave, quelle bianche indicavano consenso positivo, quelle nere negativo. E pensare che Pitagora proibiva ai suoi discepoli di mangiare le fave perché reputava che le macchie nere presenti nei loro fiori fossero un simbolo infernale; al contrario Aristotele ne decantava le virtù. 
Ricordo che quando ero piccola mia madre mi proponeva sempre un passato di fave secche che aveva un colore beige veramente poco invitante e ,con la scusa che facevano bene allo stomaco, insisteva veramente troppo per farmele mangiare. 
Così una volta cresciuta mi sono detta mai più fave, ma come si dice “Mai dire mai”.
Ieri al mercato ho visto che dentro al baccello i frutti avevano un bel colore verde chiaro e ho pensato che avevo in frigo un pezzo di pecorino da finire..Però fave e pecorino era davvero scontato come abbinamento così ho deciso di aggiungere le mandorle. In dispensa ne avevo un pacchetto con la pelle, lì per lì non ci ho pensato e ho frullato fave cotte, pecorino, mandorle e un po’ di acqua di cottura della pasta con il frullatore ad immersione. Ma per quanto continuassi a frullare il composto non era mai completamente fluido quando assaggiavo perchè la pelle delle mandorle non si disfava del tutto. Secondo me il problema si può tranquillamente risolvere comprando le mandorle senza pelle e magari aggiungendo un filo d’olio evo, che io non ho aggiunto per non far lievitare troppo le calorie. Il gusto, invece, era buonissimo.



Ingredienti per 3 persone

500 gr di fave con il baccello (pulite ne saranno rimaste 200 gr? Perchè nella fretta mi sono scordata di pesarle J)
250 gr di spaghetti
100 gr di pecorino
100 ml di latte circa
20 gr di mandorle spelate (mi raccomando)
Sale

Preparazione

Pulire le fave eliminando il baccello e il pistillo che le tiene attaccate allo stesso perché dà un gusto amarognolo e sciacquarle in acqua. Mettere a bollire l’acqua per la pasta. Quando bolle buttate le fave. Dopo 4 minuti scolatene metà e buttate gli spaghetti. In un pentolino far sciogliere il pecorino con il latte. Poi nel mixer ad immersione frullare le fave il pecorino sciolto e le mandorle, unendo 3 cucchiai di cottura della pasta. Quando la pasta è cotta scolare, condire con la crema e aggiungere le restanti fave e qualche mandorla per decorazione.

lunedì 13 maggio 2013

Fiori di zucchina ripieni di mozzarella


Adoro le zucchine, le mangerei sempre fatte in tutti i modi e quando hanno i fiori freschi sono ancora più invitanti. Effettivamente i loro fiori fritti in padella sono un po’ grassi ma ogni tanto uno sgarro si può fare, l’importante è appoggiarli su uno scottex che assorba bene l’olio e soprattutto non mangiarne troppi.
Io li presento come antipasto ma, in realtà, a cena ho mangiato solo quelli e alla prova bilancia della mattina dopo non ho preso neanche un etto.
Ho sentito parte di questa ricetta a “La prova del cuoco” e allora ho deciso di provare questa variazione dei classici fiori di zucchina senza ripieno che faccio da una vita. Il cuoco li preparava in tempura (acqua frizzante  farina e qualcos' altro che non ricordo) ma io, di corsa come al solito, al momento di cucinarli ho inserito il pilota automatico e ho fatto la pastella classica con il latte.
Due parole sulla pastella: può essere fatta con l’acqua frizzante, con la birra o con il latte. Si lo so, la versione con il latte è quella meno light, ma ultimamente la mia dieta regge bene e avendo una bimba, che tra l’altro non li ha voluti neanche assaggiare, con la birra non ho voluto farli.



Ingredienti per un antipasto da 2 – 3 persone

10 fiori di zucchina
10 mozzarelline piccole
3-4 cucchiai di olio evo

Ingredienti per la pastella

100 gr di farina
100 ml circa di latte
1 uovo

Preparazione

Pulire i fiori di zucchina eliminando il pistillo. Lavare i fiori e farli asciugare su uno strofinaccio. Farcirli con la mozzarella e preparare la pastella mettendo in una boule la farina, il latte e l’uovo e sbattendoli con una frusta fino a che il composto non risulti denso e privo di grumi. Poi mettere sul fuoco una padella larga con 3-4 cucchiai di olio evo, passare i fiori ripieni nella pastella e adagiarli nell’olio bollente. Farli cuocere 4 o 5 minuti per lato fino a che non risultino croccanti. Appoggiarli su carta assorbente per eliminare l’ olio in eccesso e servire caldi.

domenica 12 maggio 2013

Torta all'arancia

Voi sapete da dove proviene l'arancia?
Io mi sono stupita delle sue origini indagando su Wilkipedia ... Anche questo made in Cina? Speriamo di no!
L'arancio è un albero da frutto il cui frutto è l'arancia. Essa è un antico incrocio, probabilmente fra il pomelo e il mandarino, ma da secoli cresce autonomamente.
Originario della Cina e dell' Asia sud orientale, questo tipico frutto invernale sarebbe stato importato in Europa solo nel quattordicesimo secolo da marinai portoghesi. Tuttavia alcuni libri dell'antica Roma ne parlano già nel primo secolo dicendo che coltivata in Sicilia dove veniva chiamata melarancia.

La mia famiglia adora  le ricette contenenti questo delizioso frutto quindi con la stagione delle arance ormai agli sgoccioli ho deciso di preparare questa torta un’ultima volta per voi.



Ingredienti

4 uova
200 gr di zucchero
250 gr di farina
Il succo di 2 arance ( circa 150 ml)
130 ml di olio di semi di girasole o 200 gr di burro
La scorza di una arancia
1 bustina di lievito
Confettura di arance per la farcia.

Preparazione

Montare le uova con lo zucchero. Aggiungere la farina e dopo averla incorporata tutta, versare l’olio e il succo d’arancia in cui si è sciolto il lievito.
Se volete farla con il burro, usate burro morbido e con le fruste montatelo con lo zucchero poi aggiungete le uova, la farina, il succo in cui avrete sciolto il lievito.
Infornare a 160 gradi per 40 minuti. Sfornate dopo  che la torta si è raffreddata tagliatela a metà e farcitela con la confettura di arance.

Lo so nella foto manca la farcitura..Ma come vi ho detto sono sempre di corsa, la foto l'ho fatta quando la torta era bollente, subito dopo mia figlia ne ha voluto una fetta calda e addio torta intera..Poi ho pensato che avrei potuto fare la foto ad una singola fetta, ma mi sono dimenticata.

Mi raccomando provate le ricette e scrivetemi se vi sono piaciute ok?
A presto!

sabato 11 maggio 2013

Straccetti di tacchino alla senape


Una volta la senape non la sentivo mai nominare se non in Alto Adige..Poi mia madre ha scoperto che una punta di senape serviva per evitare di fare impazzire la maionese..Oggi non faccio che leggere ricette di carne accompagnate alla senape. Quindi ho deciso di provare..Ci andrebbe la senape in grani, quella da veri intenditori, ma io avevo il barattolo della senape che mi ha portato mio madre dall’Alto Adige ancora sigillato nel frigo, quindi ho usato quella..



Ingredienti

500 gr di tacchino a fette
2 cucchiai di farina
3 cucchiai di olio evo
100 ml di panna
Un cucchiaino o due di senape

Preparazione

Tagliare il tacchino a listarelle e infarinarlo mettendo la carne e la farina in una boule. Eliminare la farina in eccesso. Scaldare l’olio in una padella e, mentre i filetti si rosolano, mettere la panna e la senape in una ciotolina e mischiare bene fino a che la crema non risulti omogenea. Quando il tacchino sarà quasi cotto, aggiungete la cremina e fate cuocere ancora per qualche minuto.Poi servite ben caldo perchè la cremina si solidifica in fretta.

venerdì 10 maggio 2013

Pomodori ripieni di tonno e uova


Anche questa ricetta mi ricorda molto la mia famiglia, in particolare mia madre che li preparava sempre per pranzo quando eravamo in vacanza. Era bellissimo tornare dalla spiaggia e trovare questo piatto fresco e fragrante ad aspettarti. Sarà che con questo tempo mi viene un sacco di voglia di mare e di ferie.


Ingredienti per 3 persone

3 cuori di bue grandi
3 uova sode
3 filetti di tonno sott’olio
Un cucchiaio di capperi sott’aceto
Un cucchiaio di aceto bianco o di mele
3 cucchiai di maionese



Preparazione

Tagliare la parte superiore dei pomodori e, scavando dentro con un cucchiaio, togliere la polpa facendo attenzione a non romperli. In una boule tagliare a pezzetti le uova e il tonno sgocciolato, poi aggiungere e i capperi e con la forchetta ammorbidire il tutto. Si potrebbe passare anche tutto nel mixer ma io li ho sempre mangiati con un ripieno a pezzettini e mi piace farli così. Poi con un cucchiaio riempire i pomodori fino ad un centimetro dal bordo. Nella parte rimanente aggiungere la maionese e guarnire con un cappero.


giovedì 9 maggio 2013

Sogliole gratinate al forno


La sogliola è uno dei pesci più pregiati dei nostri mari, ha un gusto delicato e morbido e una spina centrale facile da togliere. In più, come quasi tutti i pesci, cuoce velocemente e fa bene al nostro organismo.
Questa ricetta l’ho cucinata per mia figlia che adora il pesce impanato..



Ingredienti per 3 persone

3 sogliole pulite o a filetti
2 o 3 cucchiai di pan grattato
4 cucchiai di olio evo
Una spruzzatina di aglio in polvere
Un mazzetto di prezzemolo fresco
Sale

Preparazione

Accendere il forno a 200 gradi.
Ungere con l’olio una teglia antiaderente da forno. Spargere una spruzzatina di aglio in polvere o due spicchi di aglio in camicia. Adagiare le sogliole nella teglia rigirandole nell’olio. Poi spargere il pangrattato sul pesce e aggiungere ancora un goccio di olio a filo. Infine, spezzettare il prezzemolo, salare e cuocere in forno caldo per 15 minuti.


mercoledì 8 maggio 2013

Lingua di vitello alla maionese


Questa ricetta mi ricorda la mia infanzia. Mia madre la preparava d’estate quando ero piccola. Io la adoravo perché, mentre i grandi la mangiavano con la salsa verde, io potevo mangiarla con la maionese fatta in casa da mia madre, una  vera prelibatezza che ancora oggi mi faccio preparare da lei.



Ingredienti per un antipasto da 3 persone

500 gr di lingua di vitello
Una costa di sedano
Una cipolla piccola
Una carota
Una patata
2 foglie di lauro
Sale
Maionese

Preparazione

Mettere la lingua a mollo la sera prima. La mattina o la sera seguente mettere la lingua nella pentola a pressione con le verdure e il sale e far bollire per 40 minuti a partire dal sibilo. Spegnere il fuoco e far uscire tutto il vapore dalla pentola. Prendere la lingua e farla raffreddare. Una volta fredda pulirla dalla pellicina bianca che la ricopre e tagliarla a fettine sottili. Infine condire con la maionese (io ho usato quella di mamma ma si può usare anche quella comprata) o con la salsa verde (fatta con prezzemolo, acciughe sott’olio e aglio).
Mi raccomando non buttate il brodo con cui potete cucinare un ottimo passato di verdura o dei tortellini!

P.s.Lo so manca la foto della maionese...L'ho dimenticata ok?Provate voi a cucinare, fotografare e servire cena con due famelici che vi aspettano..Chiunque perderebbe la concentrazione e quando ti ricordi non c'è più niente perchè i famelici hanno spazzolato tutto..

martedì 7 maggio 2013

Fusi di pollo caramellati al limone


Questa ricetta mi è venuta in mente guardando Masterchef australia bimbi.Un bambino ha presentato un carrè di agnello servito con limoni caramellati. Il vero problema era che avevo solo l’idea perché in quel programma non ti fanno seguire la preparazione del piatto, quindi ho dovuto improvvisare. Ho letto un po’su internet, poi ho deciso di fare di testa mia. Come potete vedere dalla foto (che non è il massimo) avevo la metà di un limone spremuto e ho deciso di usare quello. Voi, se vi preparate prima, potreste usarne uno intero. Così ho messo a bollire l’acqua con lo zucchero e ho aggiunto il limone a fette toccandolo un po’ per far uscire il succo quando l’acqua bolliva. Dopo poco tempo si è formato un liquido denso e trasparente e ho spento il fuoco. Lì per lì avevo paura che sarebbe risultato troppo dolce sul pollo quindi ho aggiunto un pizzico di sale.



Ingredienti per 3 persone

6 fusi di pollo
1 limone
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di zucchero
1 bicchiere d’ acqua
1 spruzzatina di ariosto
Sale

Preparazione

Preparare il caramello mettendo in un pentolino l’acqua, lo zucchero e il limone e far bollire fino ad ottenere  una crema densa. Spegnere e lasciare riposare.
Accendere il forno a 200 gradi.
Condire le cosce di pollo con abbondanti aromi sale e pepe (io ho usato l’ariosto) facendoli aderire bene alla pelle. Mettere un cucchiaio di olio in una padella antiaderente spalmandolo con le mani, solo per ungere la pentola poi accendere il fuoco e far abbrustolire i fusi su tutti e quattro i lati per circa 10 minuti.
Quando il pollo è ben abbrustolito, passarlo in una teglia da forno unta con un cucchiaio di olio e cospargerlo con il caramello e i pezzi di limone.
Far cuocere per circa 25 minuti.
Per sapere se è cotto infilzatelo con una forchetta se esce acqua rosa deve cuocere ancora.

lunedì 6 maggio 2013

Risotto asparagi e salmone affumicato


Lo so, vi propongo nuovamente asparagi. Ma è la loro stagione! E io ho una vera fissa per comprare la
verdura di stagione, in più contengono l'asparagina che è una sostanza che depura l'organismo.
Che volete di più?



Ingredienti per 3 persone

200 gr di riso Arborio
300 gr di asparagi
100 gr di salmone affumicato
1 noce di burro
4 cucchiai di olio evo
Una spruzzatina di aglio in polvere
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Sale

Lavare gli asparagi e pulirli tagliando l'estremità dalla parte opposta alla punta. Poi farli bollire gli per  10 minuti con un po' di sale grosso. Scolarli tenendo da parte la loro acqua di cottura che useremo come brodo per fare il riso. Dopo averli tagliati a metà, con la parte inferiore e un po' di brodo fare una crema con il frullatore ad immersione.
In una padella mettere 2 cucchiai di olio e un poi di aglio in polvere poi buttare il riso, farlo tostare e aggiungere del vino bianco. Dopo che il vino é evaporato, aggiungere del brodo e la crema. Far cuocere il riso continuando ad aggiungere brodo. A 5 minuti dalla fine della cottura del riso, aggiungere il salmone tagliato a  pezzettini  e tre quarti delle punte degli  asparagi. Infine spegnere e far mantecare con il burro e decorate il piatto con le punte di asparagi rimaste.

domenica 5 maggio 2013

Pizza dolce alla ricotta

Ciao, rientro dopo un lungo e rilassante weekend al mare...
Ho cucinato poco e camminato tanto...ma ora purtroppo si ritorna alla vita normale..





Questa ricetta appartiene alla mia famiglia da sempre. Mio zio Franco, alla veneranda età di 89 anni, la spedì per lettera da Foggia a Torino nel lontano 2002. La lettera si perse in un cassetto fino a qualche giorno fa quando la trovai e decisi di provare a preparala.
La vera pizza è molto più grande di quella che ho fatto io (esattamente il doppio) forse perché le famiglie una volta erano molto più numerose, o forse perché si mangiava tutti insieme al pranzo di Pasqua.




Ingredienti per la frolla

75 gr di burro
100 gr di zucchero
250 gr di farina
Mezza bustina di lievito per dolci
1 uovo intero
1 tuorlo
La buccia grattugiata di mezzo limone
Latte tiepido per ammorbidire la pasta (io non ne ho messo)

Ingredienti per il ripieno

500 gr di ricotta di pecora
125 gr di zucchero a velo (io l’ho dimenticato ma il sapore era ugualmente buono e la ricetta più light J)
3 tuorli
2 gocce di aroma di vaniglia
La buccia grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
La buccia grattugiata di un’arancia ( o canditi come nella ricetta originale)

Preparazione

Accendere il forno a 150 gradi.
Inserire gli ingredienti nel mixer nell’ordine in cui li ho indicati e azionare le lame fino a che l’impasto non risulti molto solido. Poi togliere “la palla” dal mixer e appoggiarla su un foglio di carta da forno. Tagliare il composto a metà e con il mattarello fare due dischi di un centimetro di spessore. Appoggiare il primo disco attaccato alla carta da forno in una teglia di 24 cm di diametro e bucherellare con la forchetta. Dopo aver messo da parte il secondo disco, iniziare a preparare il ripieno. In una boule montare lo zucchero con le uova  e aggiungere  la ricotta, il cioccolato, l’arancia, il limone e l’aroma di vaniglia. Poi mischiare fino a che il composto non risulterà omogeneo e versarlo  nello stampo sopra il primo disco di pasta. Infine prendere il secondo disco e adagiarlo sopra il primo, facendo aderire bene i bordi. Infornare a 150 gradi per circa 40 minuti.